Visita anziani della RSA di Cervasca al Memoriale della “Cuneense”
“La storia siamo noi, nessuno si senta escluso, la storia non si può cambiare” cantava De Gregori negli anni ’80.
Già, la storia non si può cambiare, neanche abbattendo monumenti; anzi, la storia si deve ricordare, per fare memoria e non tornare a sbagliare. Con questa premessa voglio motivare la nostra visita al memoriale della Cuneense presso la vecchia stazione di Cuneo Gesso con alcuni volontari, nonché alpini, per accompagnare un gruppo di amici residenti della RSA “Don Romildo Serra” di Cervasca.
Non è facile coinvolgere le persone, perché non sempre riusciamo a trasmettere loro quello che è nei nostri pensieri, ma l’accoglienza ricevuta ed il primo amichevole approccio, hanno subito sciolto il ghiaccio e creato un bel clima di amicizia. La nostra visita è iniziata dopo la foto di rito davanti al monumento stilizzato che ricorda la tragica ritirata nel bianco della steppa russa, con le sagome degli Alpini che lentamente avanzavano e si lasciavano cadere sfiniti sotto il peso della fatica.
Dopo un breve saluto del Presidente Aldo Meinero, sono stati presentati alcuni pezzi della collezione tra i quali borracce di periodi diversi, scarponi chiodati e ciaspole per muli: oggetti davvero interessanti che neanche il sottoscritto conosceva.
Un momento davvero toccante è stato la sosta davanti alla ricostruzione delle “camerate” del periodo in cui i nostri Alpini si attestarono lungo la linea del Don: sotto terra, in spazi angusti e tra le pulci.
Un’altra doverosa sosta è stata davanti alla teca che raccoglie le piastrine di tanti di quei giovani caduti in terre lontane e che grazie ai ritrovamenti della gente del posto, sono ritornate a casa e costituiscono una memoria tangibile del loro sacrificio.
Non sono di certo mancati momenti di allegria, con battute scherzose tra la signora Carla e Silvio, sempre attenta e pronta ad aggiungere particolari da lei vissuti.
Dopo una bella camminata nella nostra storia, con tutti i suoi drammi e le vicende che appartengono alla storia della nostra bella Italia, ci siamo salutati tra un pasticcino e un buon bicchiere di “acqua”. Un caloroso grazie a tutti i volontari e un caro arrivederci.
Il capogruppo Alpini Cervasca
PietroPaolo Aimar