Consegnato dai familiari del reduce garessino Aldo Dani, scomparso nel 2017
I familiari di Aldo Dani, alpino reduce di Russia, hanno voluto consegnare al Memoriale della Divisione Alpina “Cuneense”, dove verrà conservato insieme a moltissimi altri cimeli, il cappello alpino del loro congiunto.
Aldo Dani nasce a Garessio il 24 dicembre 1919, quarto di nove figli, in una cascina lungo la statale del Colle San Bernardo, da una famiglia di contadini e trascorre la sua giovinezza aiutando il padre ed i fratelli nei lavori agricoli, accudendo anche al bestiame.
A vent’anni viene chiamato alle armi ed arruolato nel Primo Reggimento Alpini Battaglione Ceva, con sede a Mondovì e successivamente inviato prima a Frabosa ed in seguito a Limone Piemonte dove, già amante dello sci, si distingue per le sue capacità.
Con l’avvento della guerra con la Francia, viene spedito sul fronte occidentale, quindi in Albania e Jugoslavia.
Dopo aver trascorso un periodo di licenza a casa, ritorna al Battaglione dove viene destinato ad un corso per sciatori effettuato ad Aosta, a seguito di un sorteggio che lo vede tra gli estratti, insieme ad un altro centinaio di alpini, provenienti da diversi reggimenti, per formare il glorioso Battaglione sciatori “Monte Cervino”.
Nei primi mesi del 1942 parte per la Russia con l’ottantesima compagnia, iniziando così la terribile esperienza della campagna di Russia tra freddo, atrocità e morte.
Affrontò poi la ritirata in condizioni disumane, ma ebbe la fortuna di poter riabbracciare i suoi cari.
Finalmente a casa, si dedicò al faticoso lavoro di boscaiolo, sposandosi con Elide nel 1947, dalla quale ebbe due figli.
Successivamente venne assunto presso lo stabilimento delle Fonti San Bernardo di Garessio, con le mansioni di custode e giardiniere presso il parco del luogo di cura delle Fonti, rimanendovi fino alla pensione.
Nella sua lunga vita è sempre stato un uomo laborioso, padre esemplare, onesto, altruista e solidale, prerogative dello spirito alpino.
La sua scomparsa, avvenuta nel 2017 all’età di 97 anni, lascia un ricordo indelebile.
Il suo cappello alpino verrà conservato, insieme a quello di Giorgio Rulfi di Frabosa Soprana, pure lui appartenente al Battaglione sciatori “Monte Cervino”.
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